Ad un certo punto ti rendi conto che la vita è adesso! Non dopo l'università, non dopo la specializzazione. È adesso. È tutto qui. È ora.
L'hai mai detto: Ti Amo!? Non posso più vivere senza di Te!? Tu hai cambiato la Mia vita!? L'hai mai detto...?
Fai dei progetti, trova un obiettivo, lavora per raggiungerlo e di tanto in tanto guardati attorno. Goditi ogni cosa. Perché è tutto qui.

giovedì 21 ottobre 2010

Le Parche


In origine si trattava di una divinità singola, Parca, dea tutelare della nascita. Successivamente le furono aggiunte Nona e Decima. Figlie di Zeus e Temi, la Giustizia. 
In arte e in poesia erano raffigurate come vecchie tessitrici scorbutiche o come oscure fanciulle.Si dice anche che avessero un solo occhio grazie al quale potevano vedere nel futuro e che spartivano a turno tra loro.


In un secondo momento furono assimilate alle Moire: Cloto, nome che in greco antico significa "io filo", che appunto filava lo stame della vita; Lachesi, che significa "destino", che lo svolgeva sul fuso ed Atropo, che significa "inevitabile", che, con lucide forbici, lo tagliava, inesorabile. 
La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini. A fili cortissimi corrisponderà una vita assai breve, come quella di un neonato, e viceversa. 
Si tratta di tre donne dall'anziano aspetto che servono il regno dei morti, l' Ade.  
Le loro decisioni erano immutabili, neppure gli dèi potevano cambiarle. 
Venivano chiamate anche Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato.



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